La Culla di Maggini Giulia | Azienda Agricola
E' così che sono cresciuta, in campagna con mio nonno Paolo al ritmo delle stagioni, e con un forte attaccamento a quella terra che ha conosciuto generazioni e generazioni di Maggini.
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"U'rrigarello d'argento
abbaggna li tu piede,
o Culla: Terra di li mi vecchie!
Rigojo di cannete;
mal tu letto, spalliere di vite sazzie
dil sudore di ginirazzione,
carezze di mane ruvede,
e braccia arimboccate,
e tanta attesa. "
(Emilio Maggini)
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"La Culla di Maggini Giulia" è un’azienda giovane nata nel 2018 da una forte passione, e dal desiderio di seguire le radici della mia famiglia, riscoprendo i prodotti agricoli della tradizione contadina viterbese.
La coltivazione, avviene nel totale rispetto della stagionalità e dell’agroecosistema. Uno dei nostri obiettivi, è quello di mantenere alta la biodiversità, perché: “quando esiste una ricca diversità di specie, habitat e genetica, gli ecosistemi sono più sani, produttivi e possono adattarsi maggiormente alle sfide come il cambiamento climatico” (fonte FAO). Il nucleo principale dell’attività si trova a pochi chilometri da Viterbo, ed è possibile raggiungerlo percorrendo le tipiche strade etrusche scavate nel tufo. Qui avviene la coltivazione di ortaggi in piena aria, alberi da frutto, ulivo, piccoli frutti, erbe spontanee ed erbe aromatiche. Una parte della superficie, che è destinata all’uliveto, si trova vicino il Lago di Bolsena.
Gli obiettivi futuri, saranno quelli di trasformare una parte dei prodotti, di accedere alla certificazione Biologica e di avviare attività formative destinate ai più piccoli.
Vogliamo trasmettervi il nostro amore per quella terra che tutti i giorni con le sue piccole sorprese ci regala, e ha regalato alle generazioni passate, momenti di riflessione e di stupore.
La nostra terra, deve essere vissuta come una poesia scandita dalle stagioni e dai suoi lavori.
Un terra che è fatica, ma che con le sue terrazze, il suo fosso, il suo bosco, le sue albe e tramonti e i suoi cieli estivi ha saputo cullare generazioni e generazioni.
Questa poesia, racchiude tutto.
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"U'rrigarello d'argento
abbaggna li tu piede,
o Culla: Terra di li mi vecchie!
Rigojo di cannete;
mal tu letto, spalliere di vite sazzie
dil sudore di ginirazzione,
carezze di mane ruvede,
e braccia arimboccate,
e tanta attesa.
'Ni sta cunna guase ci so' nato,
certo crisciuto,
e cio attaccato 'l mi travajo
al chiodo di la spiranza.
Fidele semo state tu e io
ni la libbertà di la fadiga,
ni la bbona sorte e 'n quella avàra.
Di ti ho vissuto
'ntramente custudivo
l'esistenza tua;
'l frutto tuo ho baciato 'n'ogni annata.
T 'aringrazio pirchè m'hae donato
'l giniroso vino c'arillegra
e da la forza;
e pure pi 'l sarmente pi giacijo;
era 'Iletto più bello sormontato
da 'n bardacchino di stelle.
Serenate di grille,
bagne di guazza;
ho stretto 'l torchio
all'urteme su' lagreme,
e mo li ceppe tue hanno guerno 'l foco.
E 'na pioggia
cummannata dall'omo
da 'l verde a 'gni staggione;
'l rigo d'argento 'ncora sempre scurre."
(LA CULLA - Emilio Maggini)
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